Vaga, forse l'ho già postata, o l'ha fatto qualcun altro, ma comunque val la pena di rileggerla. Però la cito a braccio, non ho sottomano l'originale:
Lo Shuttle, quando parte, ha due "razzi" laterali a combustibile solido, che aiutano a fornire l'enorme spinta necessaria per sollevarsi da terra.
La Thiokol, ditta costruttrice, avrebbe preferito farli un pochino più grandi (per motivi tecnici) ma la necessità di trasportarli per ferrovia fino al luogo di assemblaggio, hanno reso le dimensioni abbligate.
Le gallerie, infatti, hanno dimensioni tali da permettere il passaggio di convogli ottimizzati per un certo "scartamento", cioè la distanza tra le due rotaie.
Questo scartamento è standard praticamente in tutto il mondo, e la sua dimensione deriva dal fatto che gli assi delle prime carrozze ferroviarie venivano costruiti da "maestri carrai" inglesi, che per comodità ed abitudine le fecero della stessa dimensione degli assali dei carri.
Ora, i carri avevano tutti assali "standard" anche loro, in quanto le strade dell'epoca, non ancora asfaltate, aveveno profondi solchi scavati da generazioni di carri precedenti, ed assi più lunghi o più corti avrebbero portato all'inevitabile rottura in breve tempo.
Le strade dell'epoca erano, in pratica, il consolidamento e l'ampliamento delle antiche strade romane, fatte dai più grandi "stradini" della storia dell'umanità. E dal tempo dei romani gli assali dei carri avevano quella dimensione.
Ci si può chiedere: perchè quella e non un'altra?
Perchè ad un carro di quella larghezza potevano attaccarsi due cavalli affiancati, che ci stavano "giusti giusti".
Quindi la lunghezza dell'assale era studiata in base alla larghezza del sedere di due cavalli.
IN CONCLUSIONE:
Se ogni tanto vi viene il sospetto che certe misure "standardizzate" vengano fatte "col culo" non avete poi tutti i torti.
E l'oggetto più complesso ed evoluto mai costruito dall'uomo ha dimensioni determinate dalla necessità di contenere il sedere di due cavalli....
Ciao
[Modificato da sesquiossidodip 05/02/2010 14:47]
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si potrebbe fare del buon giornalismo anche rispettando la grammatica