Biancaneve si licenzia-

Facendo come al solito le pulizie di casa un bel giorno Biancaneve incappò nelle carte di ARCHIVIALO, il più ordinato dei nani.
La donna vide che c'era una ricevuta fiscale rilasciata da tale LA STREGA e notò che una mela era stata pagata cento euro. Lì per lì Bianca non diede peso al ritrovamento. Pensò che potesse essere una trattoria. Dopo un po' le tornò alla mente il suo strano incontro di tanti anni prima e la questione della mela. Quel fatto l'aveva a suo tempo convinta a restare a vivere con i nani, per paura di fare altri brutti incontri. Voleva vederci chiaro.
Alle undici del mattino arrivò a prendere la sua solita crostatina TACILO, il nano chiacchierone. Neve ovviamente non si lasciò scappare l'occasione e gli fece alcune domande.
Puntualmente lui vuotò il sacco. I nani avevano pagato la strega perché terrorizzasse Biancaneve, così che lei non se ne andasse più da casa.
Non era una questione d'affetto. Loro volevano una colf.
Doveva fargliela pagare! L'avevano privata degli anni migliori della sua vita. Era così vecchia e rugosa che ormai gli specchi che la incrociavano si infrangevano all'istante. Telefonò subito all'ottavo nano, PURGALO.
Purgalo era quello che aveva lasciato la foresta tanto tempo prima per aprire una farmacia a Topolinia. Gli disse di correre perché suo nonno MATUSALEMMOLO (il più vecchio dei sette) stava male. Il farmacista disse che sarebbe arrivato prima possibile.
La giornata riprese normale. Quando i nani furono a casa per pranzo uno di loro si accorse che Biancaneve era strana.
ACUTOLO, il più furbo, invitò gli altri ad essere prudenti perché la cameriera aveva una strana luce omicida negli occhi. I nani saltarono il riposino e corsero alla miniera. Avrebbero iniziato prima. Il lavoro non gli mancava. Erano nani, ma la miniera era a dimensioni normali. Quindi per tirare fuori da quel posto una sola pepita ci mettevano in media 2 o 3 mesi.
Biancaneve fu di nuovo sola. Andò in bagno per farsi una doccia ma ne uscì subito fuori.
Doveva essere passato INTESTINOLO, perché l'aria era irrespirabile.
Arrivò la sera ed arrivarono altre sere prima che PURGALO si facesse vedere.
Si scusò, dicendo che aveva sbagliato strada ed era finito da un coniglio logorroico che gli aveva offerto tazze su tazze di the (*).
Biancaneve lo prese per il collo come un cane e gli raccontò tutto. Il nano, lì per lì si oppose strenuamente. Ma Biancaneve aveva preventivato.
Iniziò così a slacciarsi il grembiule e disse che ora si fermava, ma che se l'avesse accontentata la prossima volta si sarebbe tolta anche il resto.
Il nano accolse il progetto e si fece complice di Neve. Quella sera stessa allungò il brodo con una delle sue medicine. Dopo pochi minuti si accorse del fatale errore. Nella foga del momento aveva sbagliato boccetta ed al posto della purga aveva usato il diserbante. Tutti i nani furono sterminati sul colpo. Solo PESTALO, il nano pugile, morì in ospedale. Si seppe più tardi che la maggiore resistenza era dovuta agli anabolizzanti che prendeva abitualmente.
Purgalo ovviamente ne uscì distrutto. Si accollò i costi del funerale, ma non spese neanche molto perché non gli fu difficile trovare sette scatole di fiammiferi.
Il farmacista ora doveva riscuotere il premio. Biancaneve gli fece firmare un foglio con l'inganno e lui non ci fece neanche caso ma con quel documento aveva donato la farmacia alla donna.
La sera era il momento prescelto per la riscossione del premio. Biancaneve chiese al nano di andare a fare una passeggiata e di ritornare per cena in modo che lei si potesse preparare.
Purgalo accettò di buon grado e tornò all'ora di cena. Il premio che trovò furono due belle manette ai polsi. In casa c'erano solo i poliziotti.
Venne accusato della strage e condannato all'ergastolo con il rito abbreviato. Biancaneve era partita nel pomeriggio. Andava a Topolinia per iniziare la sua nuova attività di farmacista.

Purgalo finì la sua vita in carcere e scrisse un libro di consigli sul come conquistare le donne. Lo intitolò "NON ORGANIZZARE LA VENDETTA SE NON LE HAI Già ABBRANCATO UNA TETTA".
Fu un clamoroso successo editoriale.

eheh!! non ci sono piu le biancaneve di una volta...

non sanno più cosa inventarsi..